giovedì 24 novembre 2016

Riapre il Castello Malaspina di Madrignano

Quello che una volta sembrava un sogno, oggi diventa realtà. Mancano pochi giorni alla riapertura del Castello Malaspina di Madrignano, nel comune di Calice, chiuso dai lontani anni Sessanta, da quando era caduto in stato di rovina.
Lunedì 28 novembre 2016, con un taglio del nastro in grande stile, lo storico monumento tornerà a vivere con l’antico splendore del feudo medievale dello Spino secco.
Grande stile sono le parole giuste, perché il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha assicurato la sua presenza all’inaugurazione dell’edificio pubblico, le cui opere di restauro sono state attuate dalla Soprintendenza ligure, grazie allo stanziamento di circa 3 milioni di euro.
Il ministro sarà accompagnato dal senatore spezzino Massimo Caleo. La cerimonia ufficiale, alla presenza delle autorità e della stampa, è fissata alle 15.30.
Un’ora più tardi il castello aprirà i battenti ai cittadini e al pubblico.
I lavori di restauro, recupero e nuovo impianto di accesso meccanizzato del Castello di Madrignano sono stati progettati ed attuati dalla Soprintendenza beni architettonici e paesaggistici della Liguria, per mano degli architetti Michele Cogorno e Mauro Moriconi. Il piano di lavoro ha riguardato le opere di restauro e consolidamento e il miglioramento sismico di un monumento ormai allo stato di rudere (cinta muraria, torri, interni e corte), la realizzazione del ‘Centro culturale e museale degli Antichi Liguri’ e la realizzazione di spazi di utilizzo del Comune.
Il Castello Malaspina, la cui storia si sviluppa nell’arco di nove secoli, è un monumento di notevole importanza storica. Anzitutto, per la sua localizzazione, in posizione strategica, porta della Lunigiana aperta sulla Val di Vara. Non da meno le tracce e la qualità architettonica nel suo insieme. La rilevanza di questo edifico fu riconosciuta molto presto e già nel 1911 fu dichiarato di interesse culturale dal Ministero della Istruzione pubblica. Nel 1969 l’edificio fu acquisito dal Comune di Calice al Cornoviglio con l’intento di valorizzarne le qualità culturali.

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